Senza grandi fanfare, il 30 novembre scorso, a Montalto di Castro l'hanno allacciata alla rete elettrica: 24 megawatt fotovoltaici (ovviamente di picco), la più grande centrale solare finora d'Italia e una delle maggiori d'Europa. Ma, nei programmi già approvati, c'è il salto entro l'anno prossimo a 100 megawatt. E poi forse altri 200 in tutto il Lazio, con l'insediamento (forse) persino di una fabbrica di pannelli nella regione da parte della Sunpower, uno dei maggiori protagonisti mondiali del fotovoltaico in silicio monocristallino.
Una sorta di miracolo, quello di Montalto di Castro: «In poco più di 24 mesi abbiamo avviato un polo solare che non ha riscontri in Europa – spiega Filiberto Zaratti, assessore all'Ambiente della Regione lazio –. Il Lazio, fino a due anni fa era il fanalino di coda per le rinnovabili in Italia, con appena un megawatt istallato. E oggi siamo già a 80 megawatt, pari all'alimentazione di una città di 4 milioni di abitanti. E andremo in progressione, fino ai primi posti in Italia».
A Montalto di Castro, sarà stata la paura di vedersi ripresentare una centrale nucleare, la comunità locale ha accolto con entusiasmo il progetto concordato tra la Regione e la SunRay, il gestore rinnovabile indipendente (che fa capo a fondi internazionali di private equity, tra cui uno partecipato anche da Bill Gates e dalla Harward University). «Abbiamo avuto la strada spianata fin dall'inizio, quando proponemmo, al rialzo, i 30 e poi i 100 megawatt nel l'area – spiega German Salita, responsabile dello sviluppo della SunRay – una collaborazione incredibile, soprattutto locale».
Già, perchè a Montalto di Castro, il segreto è stato quello di usare le grandi aree inagibili che corrono sotto il maxi-elettrodotto che porta l'energia dalla centrale a gas del l'Enel fino a Roma. «Non ci possono pascolare nemmeno le pecore, tanto è alto l'inquinamento elettromagnetico – spiega Salvatore Carai, sindaco del comune laziale – ma i pannelli fotovoltaici non hanno problemi. La nostra, quindi, è stata una soluzione a costo zero per l'ambiente, che oggi fa di Montalto uno dei primi comuni europei a emissioni nette zero. E che possiamo espandere ancora».
250 operai e 10 aziende edili coinvolte, Terna ha costruito, per la grande centrale solare, una sottocentrale di modulazione elettrica tagliata su 150 megawatt. «E a breve nascerà a Montalto un centro di formazione sulle rinnovabili – spiega Enrico Borrelli, responsabile di Alarico, il centro studi che ha organizzato la settimana scorsa la presentazione ufficiale del progetto –. L'idea è fare di Montalto un polo anche per i nuovi posti di lavoro e la ricerca sulle rinnovabili».
Il campo solare, infatti, una volta raggiunti i 100 megawatt di picco, con la sofisticata tecnologia Sunpower (pannelli in robusto silicio che si orientano al sole per file motorizzate, e così ricavano il 25% in più di energia) diverrà un caso di studio. «E stiamo valutando la possibilità anche di un investimento produttivo e di ricerca – spiega Howard Wenger, presidente e fondatore della Sunpower – se, come è negli accordi preliminari, aggungeremo in pochi anni altri 200 megawatt nel Lazio».
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